13 agosto, 2007
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MODARA SOS800 Cà Foscari Venezia, è un gruppo
di corsisti che si incontra per approfondire la ricerca
pedagogica sui mediatori didattici.
I componenti:
Marika (Maria)Torchio-ins.di Ed.Musicale (RM),
Orietta Scaramuzza-ins.di Lingue(PC),
Daniela Betti Berutto-ins. di Scienze Motorie (RM),
Aminta Patrizia Infantino-ins.di Scienz Motorie(RM),
Rosie(Maria Rosaria)Cesare-ins.di Ed.Artistica(VE),
AntonioFiorini-ins.di Ed.Artistica(VE).
L’insegnante è il primo mediatore didattico, attraverso tutti i tratti caratterizzanti la sua comunicazione!......
Educa i ragazzi col gioco, così riuscirai meglio a scoprire l'inclinazione naturale ( Platone )
Il gioco, nelle varie forme (motorio, imitativo, simbolico ecc.) mentre è reso possibile dallo sviluppo della motricità e dalla attività rappresentativa e fantastica, diviene a sua volta un mediatore attivo e analogico fondamentale per lo sviluppo della personalità. Il gioco favorisce le acquisizioni percettivo - motorie; costituisce occasioni per l’attività imitativa, per le capacità di osservazione, di analisi e di coordinamento; facilita largamente lo sviluppo della vita rappresentativa. L’attività ludica, in certe particolari forme ( giochi di ruolo, giochi con regole) favorisce in modo determinante i processi di socializzazione. Inoltre, permette di manifestare e scaricare per vie indirette tensioni di vario tipo assolvendo ad una funzione di compensazione ed equilibrio dello sviluppo affettivo ed emotivo. Mettendo in circolo le emozioni il bambino mette in gioco se stesso e sperimentando nuove acquisizioni corpo-spazio-mente completa il suo schema corporeo e la sua personalità raggiungendo un’autonomia personale. La sua assenza è una delle maggiori concause dell’handicap indotto. Attraverso il gioco il bambino istintivamente si forma e, liberando il suo potenziale creativo e immaginativo, si adatta alla realtà "ri-creando il corpo e l'anima". Come per magia, attraverso il gioco andiamo “oltre” e otteniamo “altro”, come afferma il Prof. Larocca “l’intero nel frammento d’esperienza”. Si gioca per il piacere di farlo: nel gioco non c’è altra giustificazione che il gioco stesso. Un’altra importante caratteristica è la priorità dei mezzi sul fine. È più importante infatti il procedimento che il risultato; e questo "libera" dall’ansia della prestazione, dalla frustrazione dell’errore e dalla paura del giudizio.
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